Il Circuito Aereo di Brescia
Un superuomo. Addirittura dotato di ali proprie, lo fa costruire infatti Mafarka le futuriste, il re africano protagonista del romanzo di Marinetti pubblicato sempre nel 1909 in Francia. Altri due superuomini
sono in grado di costruirsele da soli, nella materia più ovvia, progettando un aereo (del resto i Wright, Bleriot e Farman lo fanno già). Sono le figure attorno alle quali un altro poeta italiano, anzi il poeta,
sta quell’anno orchestrando un romanzo che uscirà nel febbraio del 1910. Per scrivere il quale cerca di fare esperienza del volo con la voracità che costituisce il suo ben noto modo di essere, nell’arte e nella vita.
Non gli mancano del resto le occasioni per vedere, chiedere, ascoltare, registrare stati d’animo, voci, rumori e odori. D’Annunzio comincia col frequentare ad aprile Centocelle, dove vede volare forse
Wright e sicuramente Calderara. Ma non è quello il luogo dell’appuntamento fatale del poeta con il volo. Vorrei tanto che lo fosse per il maggiore Dohuet che proprio nel 1909, in un luogo e in un giorno
per me imprecisati, vede un areo volare.
Nel 1909 si susseguono in Europa insieme a tanti eventi minori, tre mostre mercato (a Monaco, Douai e Vichy, una esposizione parigina al Grand Palais e due grandi
manifestazioni sportive, toccate da un successo strepitoso. La sensibilità per il tema, la curiosità per gli esperimenti, sono ormai acute. Non stupisce che a un concorso di poesia sul tema del volo,
indetto a giugno dall’Academie Francaise, partecipino 154 componimenti. A Reims, nell’ultima settimana di agosto, l’”effetto Bleriot” è palese, c’è una folla immensa e uno spettatore che ammaliato
incontra lì il suo destino, Roland Garros. Tra i partecipanti non può mancare il trasvolatore della Manica, che ha un serio incidente, ma mancano i fratelli Wright, che sono a Berlino per promuovere
le loro macchine nell’ambito di una manifestazione internazionale che si tiene dal 26 settembre. Gli altri piloti, i migliori, i più noti, si sfidano, conquistano primati, vincono premi: Farman per
60 mila franchi, Latham per 55 mila, Curtiss per 38.
100 mila lire di premi promette il manifesto che reclamizza il 1 Circuito aereo di Brescia che si tiene a settembre. C’è meno gente che a Reims, ma sempre troppa per le strutture ricettive della manifestazione alla quale partecipano i piloti di Reims, compreso Bleriot. Brescia è il luogo dove, alla presenza del re, l’aviazione debutta in Italia di fronte a testimoni di eccezione, italiani e stranieri.
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L'opera è dedicata ai «grandi poeti incendiari» (Gian Pietro Lucini, Paolo Buzzi, Federico De Maria, Enrico Cavacchioli, Corrado Govoni, Libero Altomare, Aldo Palazzeschi) e ripropone, il richiamo all'"ordine" futurista, alla polifonia stilistica, al disprezzo per il sentimentalismo, alla glorificazione della guerra «sola igiene del mondo». La storia di questo «romanzo africano» è quella di Mafarka-el-Bar, re di Tell-el-Kibir: un sovrano che ama la guerra, disprezza le donne e ha come consigliere il sole. Egli è l'eroe emblematico della dimensione mistico-filosofica del Futurismo.
“La letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità pensosa, l’estasi e il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il pugno”. (Filippo Tommaso Marinetti, Il manifesto del futurismo)
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Testo di: Fortunato Minniti, da: L'Aeronautica italiana nella I Guerra Mondiale, Atti del Convegno, Roma 21-22 novembre 2007